UN PRANZO PARTICOLARE

Il 4 giugno l’A.N.P.I. di Roma ha festeggiato l’anniversario della Liberazione insieme a un nutrito gruppo di partigiani d’allora. Presso la Città dell’Altra Economia un pranzo ha unito generazioni di antifascisti alle donne e agli uomini che 72 anni fa erano a combattere prima e a festeggiare poi per le strade della capitale e della sua provincia. Per ringraziarli e festeggiarli dunque l’A.N.P.I. romana del neopresidente Fabrizio de Sanctis ha allestito una bella tavolata, colorata e calda come il sole di questo sabato di giugno. E tra una portata bio e l’altra i novantenni di oggi hanno raccontato con pudore e forza le loro storie, così diverse così uguali, ricordando il rischio e la paura, ma anche la feroce volontà di non abbandonare la città all’illiberale tirannia dell’occupante tedesco e del suo alleato repubblichino. Molti di loro al microfono hanno parlato del 2 giugno 1946, della Costituzione della Repubblica, di ciò che quegli anni e quei mesi hanno significato per loro e per il paese. Di come, pur nelle reciproche diversità, gli antifascisti della nostra Liberazione sono riusciti a regalare all’Italia una Carta così alta e ricca di valori, di diritti, di doveri. Da applicare veramente una buona volta per tutte più che da modificare a colpi di maggioranza. Al termine della giornata partigiani di ieri e antifascisti di oggi sono andati su ponte Testaccio, dove cantando ‘Bella ciao’ hanno lanciato fiori sul fiume in ricordo di Rosario Bentivegna e Carla Capponi, gappisti coraggiosi, oggi non più tra noi come molti altri a cui vanno, e per sempre, il ricordo e la gratitudine di tutti.

Andrea Barbetti

C’eravamo tanto amati

OMAGGIO A ETTORE SCOLA
La sezione ANPI ‘RAGAZZE DELLA RESISTENZA’ di Roma (Marconi), in occasione del terzo anniversario della propria fondazione, ha deciso di rendere omaggio al maestro di cinema, di vita, di cultura ‘resistenziale’ Ettore Scola, che ci ha lasciati pochi mesi fa.

Siete pertanto tutti invitati sabato 12 marzo
alle ore 17,30 alla proiezione del bellissimo film

“C’ERAVAMO TANTO AMATI”
di Ettore Scola
con un cast d’attori eccezionale:
Vittorio Gassman, Nino Manfredi,
Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli.

VI ASPETTIAMO!

Locandina

La cultura che resiste: FRANCESCO GNERRE

Iniziativa ‘LA CULTURA CHE RESISTE’
La sezione ANPI ‘RAGAZZE DELLA RESISTENZA’ di Roma (Marconi), per parlare del pensiero politico di Dante Alighieri e della sua attualità, organizza per

sabato 20 febbraio, alle ore 17,15,
presso la sede succursale
del liceo ‘Montale’, di via Eugenio Paladini, 6
l’incontro con

FRANCESCO GNERRE

professore di letteratura e curatore della ‘Divina Commedia’ del poeta fiorentino (ed.Petrini).

Con interventi, letture e immagini di alunni del liceo ‘Montale’.

 

Vi aspettiamo numerosi!!

 

 

 

PRIMO LEVI, Inferno e dintorni

Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz e lo liberarono. Il 27 gennaio è comunemente definito il “Giorno della Memoria”. Ogni anno, proprio in questa data, giornali, talk show e documentari ricordano ad un mondo che dimentica sempre con più facilità, che poco più di 60 anni fa 6 milioni di ebrei morivano privati di ogni diritto.
La sezione Anpi Ragazze della Resistenza di Roma ha voluto celebrare questa giornata lo scorso sabato ripercorrendo non solo le disumane atrocità che l’essere umano è stato in grado di perpetrare ai suoi simili ma anche, e soprattutto, il tema del ritorno a casa e alla vita. Tra i pochi superstiti, Primo Levi parte dalla Polonia e arriva alla terra natale, Torino. Ha con sé racconti a cui nessuno crederebbe, la paura di chiudere gli occhi e sprofondare in ricordi laceranti, il senso di colpa verso chi non ce l’ha fatta. Le letture di Anna, Arianna e Vincenzo dei testi di Levi, Quasimodo e Saba, le spiegazioni di Luca e Andrea, il presidente della sezione, e gli interventi delle professoresse Maria Vittoria e Paola paragonano il viaggio di Primo a quelli di Ulisse e di Dante. Per questi ultimi però non c’è stata possibilità di ritorno. Ulisse viene descritto da Dante bruciare negli inferi, l’autore della Commedia morì in esilio. Primo invece è sul treno verso casa, con il cuore e la mente distrutti ma ancora in vita grazie alla cultura, alla letteratura che mai nel suo inferno, quello di Auschwitz, lo abbandonò.
Il seminario organizzato dall’Anpi ha toccato molteplici discipline, come quella storica nel descrivere il ritorno dei reduci, quella scientifica con i racconti degli studi chimici di Primo Levi e ancora quella linguistica e letteraria.
Le ragazze e i ragazzi della Resistenza ci hanno ricordato che dopo il dolore c’è la rinascita. Ma per “ricostruire” la dignità umana che la storia ci ha sottratto dobbiamo abbattere muri e cortine che creano illecite differenze. Così ha concluso il presidente dell’Associazione, Andrea Barbetti.

Francesca Fermanelli

 

Il calcio ai tempi del colera

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Il caso dunque è chiuso. Non è stata omofobia, né razzismo. Squalifica mite, multe ad entrambi. La Federcalcio archivia: Sarri non è omofobo perché Mancini non è finocchio.

Ci sarebbe da ridere, se non facesse pena.

Per noi invece l’episodio di martedì 19 gennaio (l’anno, ricordiamolo per i posteri, è il 2016 dopo Cristo) è non solo aperto, ma memorabile. Per la prima volta il calcio italiano assiste ad un allenatore famoso che reagisce ad insulti omofobi e lo denuncia pubblicamente con parole nette. Rivoluzionario. Che il mondo del calcio stia cambiando?

Figuriamoci. Sono proprio le reazioni, istituzionali e non, tutte piccole piccole, deprimenti e spesso ridicole, che indicano il livello del calcio italiano: siamo ancora ai tempi del colera. Il colera dell’ignoranza.

Partiamo dalla giustificazione di Sarri: “Mi scuso, ma non sono omofobo; è la prima cosa che mi è venuta in mente” per insultare l’avversario. Fantastico: a sua insaputa ha fornito la perfetta definizione di pregiudizio. “Io gli avrei risposto: portami tua moglie“, ha replicato qualcun altro. E così via.

Questo passa la Federcalcio di Tavecchio, famigerato per affermazioni altrettanto indecenti e sempre lì sulla sua poltrona, e di Felice Belloli, (ex) presidente della Lega Nazionale Dilettanti allontanato dall’incarico per la frase “Basta soldi a queste 4 lesbiche”, riferendosi al calcio femminile e poi squalificato per 4 mesi (evidentemente perché le calciatrici sono effettivamente gay…).

Alcuni anni fa eravamo allo stesso punto: “In Italia non esistono calciatori omosessuali” è stata l’affermazione perentoria e ripetuta nel tempo da allenatori (Lippi, Mazzone, Mourinho), giocatori (Cassano in primis), dirigenti (Moggi), tutti divertiti nell’escludere l’esistenza di gay nel calcio e contemporaneamente impegnati a dissuaderli dal fare coming out. La frase per i meno distratti riecheggia il motto fascistaIn Italia sono tutti maschi“, salvo il carcere o l’esilio per quelli poco virili. Oppure l’agghiacciante propaganda simil nazista di presidenti di nazioni teocratiche “Nel nostro paese non esistono gay”, salvo procedere al loro sterminio.

La storia non insegna, evidentemente. D’altronde, come dar loro torto? Conoscete il nome di un calciatore gay? In Italia? Nel mondo? No. (Uno in realtà c’è: Anton Hysen). Statisticamente impossibile, ma hanno ragione loro.

Eppure uno c’è stato: Justin Fashanu fece pubblicamente coming out nel 1990, dopo anni di insulti e di ululati. La reazione dei dirigenti, dei tifosi avversari e non, dei media, della famiglia, dei suoi amici, della comunità nera inglese fu talmente violenta (ancora oggi il fratello John continua a dichiarare che Justin non era gay), da indurre prima l’isolamento e poi il suo suicidio.

L’eredità di questa storia sconvolgente ha dato però buoni frutti, come il progetto “The Justin Campaign”. Non solo: la Football Association inglese ha da tempo capito che la lotta al razzismo e all’omofobia è l’unica salvezza del calcio dallo scivolamento verso il baratro della violenza. Ha quindi lanciato diverse campagne di sensibilizzazione su questi temi, belle, decise, diffuse. Due linee guida: da un lato l’educazione al rispetto, dall’altro la repressione della violenza con multe salate, squalifiche, denunce penali. Lo sanno bene due nostri connazionali, il giovane Federico Macheda (primo calciatore punito per omofobia) e mister Capello, dimessosi per non aver accettato il provvedimento disciplinare a capitan Terry, accusato di razzismo. Bella figura.  Lo stesso Mancini ha forse beneficiato del clima inglese per modificare le sue idee sull’omosessualità e oggi è in grado di cogliere il razzismo in frasi e atteggiamenti che per molti sono solo goliardici.

Gran parte dei paesi europei è sulla stessa linea; l’Uefa spende parole per il rispetto, riconoscendo l’emergenza strutturale del calcio: razzismo, xenofobia, fascismo, antisemitismo, omofobia, sessismo.

In Italia dobbiamo accontentarci di piccoli passi: mister Prandelli, i calciatori Damiano Tommasi,  Claudio Marchisio, pupone Totti e perfino Marco Materazzi hanno dati segnali di vita, messaggi nella bottiglia in un mare in perenne tempesta.

D’altro canto il mondo della politica, principale causa di questa situazione, non è in grado di promuovere l’avanzamento: i due disegni di legge che riguardano omofobia e diritti umani appaiono disastrosi: la legge Scalfarotto è ferma da due anni in Parlamento, e per fortuna, perché invece di contrastarla, legalizza l’omofobia istituzionale; la legge Cirinnà, che pur di riconoscere alcuni parzialissimi diritti, legalizza la discriminazione per legge, sta per essere discussa al Senato.

Nessuna sorpresa, siamo al tempo del colera.

Il lavoro che ci aspetta è enorme. C’è da alfabetizzarci sulla differenza tra sesso biologico (maschio, femmina, intersex), orientamento (etero, gay, bi) e genere (uomo, donna, trans) e sul contrasto degli stereotipi che grondano dalle parole dei manipolatori di professione.

La resistenza può forse ripartire da qui, dalle parole di Gianni Mura rivolte a Pep Guardiola, il miglior allenatore del mondo: “Non occorre che le spieghi perché lei è diverso, in questo calcio. Da giocatore, qualcuno sentenziò che lei era gay, perché le piaceva andare a teatro e, addirittura, leggere libri”.

Oppure da quel bacio stampato il 19 ottobre del 2013 dall’attaccante diciottenne dell’Ischia, dopo aver segnato un gol nella partita Salernitana–Ischia, categoria Berretti. Aggrappato alla recinzione. Sulle labbra del proprio fidanzato.

Fabrizio Picciolo

PRIMO LEVI. Inferno e ritorni

                                 Iniziativa ‘GIORNATA DELLA MEMORIA’
La sezione ANPI ‘RAGAZZE DELLA RESISTENZA’ di Roma (Marconi), per ricordare e celebrare la giornata della memoria, organizza per

sabato 30 gennaio, alle ore 17,30,
presso la sede di via Barsanti 25/2, l’incontro

“PRIMO LEVI,
INFERNO E RITORNI”

seminario a più voci di carattere storico (il ritorno dei reduci), linguistico (il ritorno di Ulisse in Dante, partendo dal testo di Primo Levi in ‘Se questo è un uomo’), scientifico (Primo Levi chimico) e letterario (il ritorno alla vita raccontato da Salvatore Quasimodo, da Auschwitz al soldato Orfeo).
Con le voci in lettura di Anna, Arianna e Vincenzo.
Con gli interventi di Maria Vittoria, Paola, Luca, Andrea.
PER NON DIMENTICARE

 

Primo Levi

 

 

 

Pane e cioccolata

La sezione ANPI ‘RAGAZZE DELLA RESISTENZA’ di Roma (Marconi), per ricordare la ‘Giornata Internazionale del Migrante’ organizza presso la sede di via Barsanti 25/2 la proiezione di uno dei film più belli sulla storia della migrazione italiana all’estero, il capolavoro del regista Franco Brusati nella straordinaria interpretazione di un grande del nostro cinema, Nino Manfredi. Un film imperdibile sia per chi non lo conosce sia per chi lo ha già visto qualche annetto fa.

sabato 19 dicembre, ore 17,30

“PANE e cioccolata”

siete tutti invitati a partecipare!!!!
Sarà anche l’occasione di un piccolo brindisi per le prossime festività e per mangiare…
pane e cioccolata!

Locandina

IL LAVORO CAPITALE NEL XXI SECOLO

SEMINARIO

‘IL LAVORO CAPITALE NEL XXI SECOLO’

Che cos’e il lavoro nel XXI secolo? Quattro storie di attualita’ – dalle start up ai sindacati, dalle delocalizzazioni al workers’ buyout – ci aiuteranno a cercare una risposta.

Il seminario, il cui titolo prende spunto dal bestseller di Piketty del 2014 “Il capitale nel XXI secolo”, è organizzato dalla sezione ANPI ‘RAGAZZE DELLA RESISTENZA’ di Roma (Marconi) su idea e sviluppo di Simone Vellucci e Susanna Castagneris.

L’incontro ai terrà sabato 7 novembre alle ore 17 presso la sede di via Barsanti 25/2

Le quattro storie:

1. Delocalizzazioni, lavoro femminile, (ir)responsabilità sociale di impresa

“Gambe in fuga” da “Lavorare Manca” di Boursier-Polo (Einaudi, 2014)

2. Mezzogiorno industriale, giovani in fuga e giovani che ritornano, made in Italy

“Il dio della fusoliera” da “Impresa impossibile” di Formigli (Mondadori, 2014)

3. Pubblico impiego, sindacato, scioperi bianchi

Metro a rilento, ancora caos. Marino contro i macchinisti: “Il 40 per cento non timbra il cartellino”

4. Crisi industriali & il coraggio di ricominciare

“La rivincita degli operai – Lavoratori manager per salvare l’azienda” (con video) La Repubblica, 11 marzo 2014

Su ciascun tema il commento di un esperto per fornire ai partecipanti spunti per riflessioni, domande e commenti. Durata: circa due ore.

  1. VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!image

IL VANGELO SECONDO LO SPORT

Siete tutti invitati a partecipare all’evento di beneficenza sabato 10 ottobre, alle ore 21, presso l’associazione ‘Planetarietà’ di Monteverde, in via P. Falconieri 84.
Sarà rappresentato lo spettacolo, per letture, musica e immagini, ‘Il Vangelo secondo lo sport’, scritto e diretto dal presidente della sez. Anpi ‘Ragazze della Resistenza’ Andrea Barbetti.
Lo spettacolo, che ha il patrocinio del Centro Sportivo Italiano, ispirandosi liberamente ad alcuni passi del vangelo di Luca prova a rappresentare il messaggio del testo attraverso un’ottica che a molti a prima vista potrebbe sembrare fin troppo originale: lo sport. Atleti di ieri e di oggi, campioni per sempre ed anonime casacche, gare in bianco e nero e in hd, vicende dolorose e vittorie inaspettate si intrecciano dunque alle domande dei Signori della Legge, alla parabola del Samaritano, al pavido atteggiamento di Pilato nel giorno che nessuno, neppure il prefetto di Roma, avrebbe mai immaginato e ad altri episodi della vita di Gesù, come la tentazione nel deserto.

“Il Vangelo secondo lo Sport” è dunque uno sguardo politico, culturale e spirituale che spera di rivolgersi con umiltà di parola a credenti e non, attraverso le emozioni della poesia e delle vicende narrate. Nel nome dello sport. E dell’uomo.
Il ricavato della sottoscrizione sarà destinato interamente a finanziare e sostenere le attività e i progetti di Arcoiris, associazione che quotidianamente si impegna a stare accanto a minori affetti da malattie rare e alle loro famiglie presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
In particolar modo quest’anno Arcoiris ha inaugurato una casa famiglia, nata per ospitare i familiari dei bambini ricoverati in terapia intensiva che non possono restare in ospedale nelle ore notturne, e i minori malati accompagnati dai genitori che devono recarsi presso il Day Hospital del Bambino Gesù.

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

LOCANDINA Recital VANGELO DELLO SPORT